Stagione agonistica 1960


I titoli internazionali della KD 800 kg
La KD 800 Kg è sempre leader tra le classi racers e all'Italia vengono sempre assegnati i titoli internazionali. Per il titolo continentale "teatro" è l'Idroscalo milanese e sebbene questo campionato sia esclusivamente una sfida tra i nostri rappresentanti trattandosi dei migliori del massimo entrobordismo, lo spettacolo che questi campioni offrono alla degna cornice di pubblico presente è senza dubbio di prim'ordine con grande soddisfazione per la M.A.M. (Motonautica Associazione Milano) organizzatrice dell'evento.
In acqua sono presenti, oltre al clan Guidotti (papà Liborio e i figli Flavio e Giorgio), Casalini, Dell'Orto e Spagnoli. Sono previste, sul circuito misurante 2000 metri, tre manche di 10 giri ciascuna. Novità di rilievo è il nuovo bellissimo scafo Timossi di Dell'Orto (Arno XI), varato per l'occasione che dispone di una nuova versione del 12 cilindri Ferrari. Interessante ed originalissimo la sua carenatura aerodinamica che adotta una vistosa pinna realizzata dalla carrozzeria Boneschi verso poppa. Anche gli altri concorrenti dispongono di scafi Timossi a differenza del solo Spagnoli in gara con il nuovo Celli; riguardo ai propulsori vengono impiegati dei Maserati con cilindrata 5600 cc a parte quelle di 3500 cc, un po' obsoleto e chiaramente non in grado di lottare per il primato, utilizzato da Giorgio Guidotti. Lino Spagnoli (campione mondiale in carica della KD 800 Kg) con prontezza si porta subito in testa nella manche di apertura e durante il secondo giro fa segnare la media di Km/h 122,866 che resta la migliore velocità per questo campionato.Giro dopo giro Spagnoli resiste agli attacchi portati da Casalini e Liborio Guidotti riportando una perentoria vittoria dando una chiara dimostrazione di possedere un ottimo complesso e mettendo anche a tacere le malelingue dopo il successo mondiale dell'anno precedente.
La classifica della prima prova vede Spagnoli totalizzare un tempo di 10'08", secondo Casalini con 10'17"6, terzo Liborio Guidotti 10'31"4, quarto Flavio Guidotti 10'34"3, quinto Dell'Orto 10'59"6, sesto ma notevolmente attardato Giorgio Guidotti con 12'16".

Al via della seconda manche non si presenta Giorgio Guidotti che lamenta un problema strutturale ad uno scarpone del suo racer e abbandona quindi definitivamente la corsa. Flavio Guidotti balza con grande impeto al comando della manche, termina primo alla bandiera a scacchi ma subisce poi il declassamento per partenza anticipata perdendo ogni speranza di vittoria del titolo. Anche Dell'Orto incappa nel medesimo declassamento il risultato finale della prova vede ribaltato l'ordine d'arrivo: questa volta prevale Casalini con un tempo di 10'15"5 su Spagnoli con 10'44"2. Un momento di suspeance lo offre Spagnoli quando si impenna sulla scia di Dell'Orto: il pilota perugino riesce comunque a tenere lo scafo in assetto terminando la gara distaccato di 29" dal vincitore Casalini. Al terzo posto ancora Liborio Guidotti vittima di in problema ad una conduttura dell'acqua nei giri di riscaldamento pre-partenza, riparato l'inconveniente ritorna in lizza a gara già in corso.
Nella decisiva manche finale Casalini che può presentarsi con un vantaggio di 19" su Spagnoli, compie invece "l'impresa" di non aggiudicarsi un campionato che sembrava già vinto. Con una partenza questa volta regolare, Flavio Guidotti si porta in testa e va a vincere la manche ottenendo la media più alta dei giri previsti.
Dietro il velocissimo Guidotti spunta il tenace Spagnoli che, nonostante un certo distacco dal vincitore, riesce comunque a conseguire una buonissima media che lo avvantaggia nei confronti di Casalini. Casalini pilota della scuderia Agusta termina la prova in quarta posizione preceduto da Dell'Orto. Sommando alla fine i tempi delle tre manche conseguiti da Spagnoli e Casalini, il titolo europeo 1960 della KD 800 Kg va a Spagnoli con 31'09"6 contro i 31'17"6 dell'antagonista. Peccato per Casalini che nell'ultima manche dilapida il vantaggio accumulato su Spagnoli ovviamente con poca gioia per il conte Mario Agusta proprietario del Timossi-Maserati del pilota milanese.

Dopo l'alloro continentale, per Spagnoli la stagione si arricchisce di un'altra grande prestazione: la Coppa dell'Oltranza vinta con la nuova media di Km/h 131,566.

Dopo l'Europeo di Milano i bolidi della KD 800 si danno appuntamento per la rivincita a Campione d'Italia nella classica riunione internazionale organizzata dalla M.I.LA. (Motonautica Italiana Lario) sul Ceresio. Il campionato mondiale KD 800 Kg purtroppo si svolge in una giornata infausta per le pessime condizioni metereologiche: pioggia a tratti incessante e acque piuttosto mosse, al punto che non saranno pochi i piloti a riportare i segni della faticosa sfida campionese.
La partecipazione straniera contrappone ai propulsori Maserati e Ferrari dei nostri azzurri tre scafi americani di minor potenza Lauterbach-Chevrolet 4200 cc di circa 250 HP: Bart Bartley, Don Donnington e Fuzzi Furlons. In gara anche il francese Louis Delacour: pilota già conosciuto dagli italiani per avere già gareggiato nella classe racers 2800 sport. Per l'occasione il pilota francese debutta nella KD grazie al clan Guidotti che gli mette a disposizione il Timossi-Maserati 3500 già utilizzato da Giorgio e che chiaramente appare "inferiore" alla concorrenza. Non da meno anche l'ultimo concorrente straniero, il tedesco Von Mayenburg che, sul bellissimo racer color argento battezzato Mathea VIII del cantiere milanese S.Marco, continua a servirsi di un'Alfa Romeo dell'anteguerra che già la casa del trifoglio utilizzava, con scarso successo, nelle corse automobilistiche quando furoreggiavano invece le tedesche auto Union e Mercedes. Venendo ai nostri piloti, Nando Dell'Orto si presenta con il suo potente Ferrari 4500 sovralimentato e ben preparato per potersi battere al meglio con i Maserati 5600 cc dei compagni di squadra (Guidotti Liborio e Flavio, Spagnoli, Casalini, Scarpa e Marchisio al suo debutto in un campionato mondiale della KD).
Marchisio e Spagnoli utilizzavano scafi del cantiere veneziano Celli, Scarpa il San Marco e gli altri italiani scendono in acqua con Timossi di recente concezione.
Al razzo di partenza della manche d'inizio del mondiale scattano tutti e dodici i piloti presenti in questa gara: Flavio Guidotti si porta subito in testa con Dell'Orto e Marchisio e seguire. Ma nel corso del secondo giro per Marchisio finisce il mondiale: il pilota della Ezio Selva, infatti, nel tentativo di mantenere l'imbarcazione davanti a Dell'Orto che nella circostanza aveva scavalcato, entra con troppa grinta in virata e lo svantaggio di aver impostato la manovra all'esterno, oltre all'alta velocità lo penalizzano definitivamente. Marchisio, rovesciatosi, riporta solo un evidente stato commotivo, per lo scafo i danni sono soprattutto alle calandre, praticamente da buttare musetto, cofano motore e abitacolo. La manche, per il resto, non offre particolari spunti di interesse: la vittoria è di Flavio Guidotti con Dell'Orto in seconda posizione, terzo Casalini, quarto Scarpa, quinto e sesto rispettivamente gli americani Bartley e Donnington. Delusione per i piloti d'oltreoceano che "subiscono" dal vincitore Guidotti circa tre minuti di distacco, con conseguente uscita dal campionato. In difficoltà anche Spagnoli (solo settimo): l'ex campione mondiale, avvalendosi di un nuovo Maserati, soffre una serie di problematiche per una messa a punto un po' sommaria e decide di abbandonare definitivamente la corsa. Anche Von Mayeburg e Delacour spariscono dopo la pessima prestazione della prima manche, mentre Liborio Guidotti viene declassato per urto di boa retrocedendo dalla quarta alla nona posizione. Nelle restanti manche, con i soci Guidotti, Dell'Orto e Casalini (pure scarpa ha dato forfait) si assiste al successo di Flavio Guidotti su Dell'Orto nella seconda prova, mentre situazione capovolta nella terza manche con Dell'Orto vincitore sull'attento Flavio Guidotti, una gara questa disputata sotto un incredibile nubifragio. Sommando i tempi conseguiti nelle tre prove da Guidotti Flavio (12'36"4, 13'46",13'46") e da Dell'Orto (12'58", 13'53"1,13'55"4) il titolo mondiale 1960 della KD 800 Kg è di Flavio Guidotti davanti al rivale Dell'Orto e al sempre valido Carlo Casalini.


I titoli nazionali ed i Record
Al secondo anno di vita la classe racer V 1300 cc non regista l'assegnazione del titolo nazionale a causa del mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti alla prima uscita stagionale di Piacenza. A mio giudizio la regola in sé appare discutibile visto che questa classe conta più di 12 scafi al contrario di altre che, più blasonate, ottengono il campionato con non più di 5/6 concorrenti. I racer della V 1300 si sono comunque visti in acqua, oltre che a Piacenza, anche ad Angera, Porto Ferraio, Stresa, Pontelagoscuro (FE), Sesto Calende, Omegna, Auronzo, Venezia e Milano. Il maggiore numero di vittorie va a Franco Caimi (4), poi troviamo Giuseppe Vallini con 3, Fortunato Libanori con 2 e con un successo i vari Scarpa, Perziano, Sergio e Crespi.

Ma la più bella soddisfazione di questa classe la riporta Franco Gilberti che l'11 dicembre, sulla base misurata di Sarnico, stabilisce il record nazionale di velocità della V 1300 con Km 134,310 a bordo del suo San Marco Alfa Romeo "Giulietta".

Nello stesso giorno, nella classe KE 1200 Kg, sempre con uno scafo San Marco-Maserati 5600 cc, Oscar Scarpa attacca il record detenuto dal pilota inglese Buckley (194,11 Km/h). Essendo però lo scafo di Scarpa costruito con l'intento di battere nel 1961 il record di Castoldi della KD 800 Kg, per entrare nel limite minimo di peso della 1200 Kg il pilota si zavorra l'imbarcazione in vari modi ottenendo Kg 801,900 che gli permettono l'ingresso nella categoria.
Con due passaggi, il primo ascendente effettuato in 15"92 (Km/h 226,130) ed il secondo discendente in 15"70 (Km/h 229,299) alla media delle medie di Km/h 227,714 il nuovo record è nelle mani di Scarpa.

Nel campionato italiano entrobordo corsa classe Z 2500 c.c successo indiscutibile di Ermanno Marchisio (San Marco-B.P.M.) che nella graduatoria finale precede, per quanto concerne le prime sei posizioni, Maderna, Libanori, Bordoni, Coppier e Castiglioni Gian Franco. Una classe, la 2500 c.c che si va sempre più affermando con una serie di gare non solo in Italia ma anche nei meeting internazionali francesi di Montecarlo e Parigi.

Per ultima la classe regina dell'entrobordismo, la KD 800 Kg, vede Flavio Guidotti far suo anche il tricolore, al posto d'onore papà Liborio mentre terzo classificato il debuttante Ermanno Marchisio.

Sempre con la KD 800 Kg il veronese Augusto Cometti, per la quinta volta in carriera e per il secondo anno consecutivo, si aggiudica il Raid Pavia-Venezia con la media di Km/h 141,756 impiegando un tempo di 2h52'16"; al secondo posto assoluto, molto distaccato, Cesare Maderna (Timossi-B.P.M.) in coppia con il meccanico Augusto Nanfossi con un tempo di 4h29'55", un risultato senza dubbio eccellente per la prestazione, ma inferiore alle attese visto il mancato miglioramento della media da lui stesso stabilita l'anno prima sempre con un Timossi-B.P.M. Cometti si ripete anche nella Coppa d'Oro Theo Rossi Montelera con la velocità, nel tratto cronometrato Pontelagoscuro-Voltagrimana, di Km/h 166,195


Stagioni agosistiche entrobordo
Stagione agonistica 1961