Stagione agonistica 1974


I Titoli Internazionali
Il 1974 è sicuramente per i nostri portacolori un anno ricco di affermazioni in campo internazionale. Analizzando le prestazioni degli entrobordisti nostrani nel corso della stagione si rammentano i Titoli Mondiali conquistati da Giuseppe Colnaghi nella R1 1000 cc, da Antonio Petrobelli nella R4 2500 cc e il Titolo Europeo di Erino Facchini nella R3 2000 cc
L'alloro di Colnaghi è particolarmente significativo in quanto, finalmente, un pilota italiano riesce ad interrompere la consolidata supremazia dei concorrenti britannici, detentori del titolo da sei anni consecutivi (l'ultima vittoria di un italiano, Carlo Casalini, risale al 1968).
In questo caso il pilota milanese, sulle acque del Po a Valenza, sfrutta al meglio il suo scafo Marauder - Ford Avenger e domina tutte le tre manches del campionato infliggendo, nella sommatoria dei tempi, un distacco di ben otto minuti al secondo classificato, l'inglese Campione Mondiale in carica, Andrew Chesman (Langman - Avenger).
A gara ultimata, molto sportivamente chesman si congratula con il vincitore e ammette nella fattispecie la netta superiorità del mezzo italiano.
Nella classifica finale, al terzo posto, troviamo l'altro inglese Jan Paskin (Noone-Chrysler) seguito da Carlo Casalini (Celli-Ford Anglia), rientrante dopo un periodo di assenza per problemi fisici, e Walter Maltinti (Molivio-Sunbeam). Purtroppo, per quest'ultimi, è un campionato sfortunato in quanto lamentano entrambi, fin dalle prime battute, notevoli problemi ai loro propulsori.

Chiuso il capitolo R1 ci occupiamo ora del Campionato Mondiale R4 2500 cc che si disputa sul Lago di Viverone. Nota positiva di questa gara è che, come già annunciato, il titolo rimane ad appannaggio di un nostro pilota; del resto non poteva essere altrimenti in quanto, per l'ennesima volta, a confrontarsi sono solo componenti della nostra squadra nazionale.
Questo fatto nulla toglie ad Antonio Petrobelli che grazie ad un'ottima performance si fregia meritatamente di un altro importante alloro. La vittoria non è mai in dubbio in quanto si aggiudica tutte le tre manche in programma regolando, con il suo Celli-Alfa Romeo '‘Montreal", Benito Casinghini (Celli-Alfa Romeo "Montreal"), Antonio Dosi (Celli-Alfa Romeo), Giuseppe Dotti (Celli-Alfa Romeo), Giuseppe Mattioli (Celli-Alfa Romeo) e Aurelio Dotti (Celli-Alfa Romeo). Si segnala la presenza in squadra anche del pilota rozzanese Luigi Preda (Celli-Alfa Romeo) che però è in gara solo nella prima manche. Sempre in questa frazione è doveroso segnalare che il bergamasco Casinghini urta un relitto e buca uno scarpone della sua imbarcazione. Nonostante la riparazione, lo scafo non riesce più ad esprimere un assetto ottimale.
Da segnalare infine l'assenza di Leopoldo Casanova, detentore del titolo 1973. Con questa gara di Viverone si chiude una pagina gloriosa del nostro entrobordismo. La storica classe R4 2500 cc, mai sostenuta all'estero, ed ora giunta al "capolinea" anche in Italia, viene soppressa dalla U.I.M. Vanno pertanto definiticamente in archivio i titoli vinti dai vari Petrobelli, Libanori, De Angelis, Aliani, Casinghini ecc..

Il terzo titolo conquistato dai nostri piloti è quello continentale della classe Entrobordo Corsa R3 2000 cc
La gara che si disputa a Lignano sulla foce del Tagliamento, vede in lizza solo cinque piloti: il Campione del Mondo Ermes Prospero, Francesco Manfredini, Luigi Preda, Erino Facchini e Franco Cantando. Anche in questa circostanza si nota la defezione del Campione Europeo 1973 Leopoldo Casanova il quale, a quanto pare, sembra aver ormai abbandonato le gare in circuito per dedicarsi solo a quelle di fondo.
Dispiace constatare che anche in questa gara non siano presenti concorrenti stranieri (probabilmente delusi dalla debacle del 1972 e 1973).
Quello che si vede a Lignano è senza dubbio un avvincente duello tra il veronese Prospero che per l'occasione gareggia con il tre-punti appartenuto a Franco Gilberti (un complesso che permise al pilota milanese di stabilire diversi record mondiali) e il cremonese Manfredini, il quale, sul finire della gara, rischia parecchio ed offre qualche emozione di troppo.
Dopo tre manches troviamo Prospero, Manfredini e Facchini con un successo a testa; risulta quindi decisiva la quarta frazione ed è in quest'ultima che Manfredini, alla guida del suo Molivio-Alfa Romeo, nell'intento di superare Prospero, lo stringe verso riva e lo costringe ad effettuare una manovra rischiosa che fa impennare il suo Popoli. L'imbarcazione ricade perfettamente in linea ma nel salto si stacca un pezzo di calandra.
Per Manfredini la vittoria sul campo è cosa fatta, ma l'episodio genererà una lunga polemica, giustamente innescata da Prospero che contesta la manovra del cremonese.
Tuttavia in merito a questa vicenda la giuria non prende decisioni, anche perché, per alcuni dettagli tecnici, i verificatori contestano sia la regolarità dello scafo di Manfredini che quello di Prospero e decidono di assegnare il Titolo Europeo al terzo classificato, il regolare Erino Facchini.
Sul podio, dietro al vincitore, salgono in seconda posizione Franco Cantando e in terza Luigi Preda. In questa occasione è proprio il caso di dire: "tra i due litiganti il terzo gode"; la soddisfazione di Facchini, pilota non nuovo a vittorie internazionali (nell'arco di tre anni si aggiudica il Titolo Europeo R3 per la seconda volta), è veramente grande.

Dopo le vicende della R3 diamo uno sguardo a quelle della classe nazionale R3N 2000 cc il cui campionato, giunto alla seconda edizione, ha nel bravissimo Luigi Preda il mattatore.
Questo pilota porta al debutto un innovativo tre-punti del cantiere Lucini e Frigerio caratterizzato da una prua particolare a due corni sporgenti. Tale soluzione, già sperimentata da alcuni catamarani delle classi fuoribordo, ha la caratteristica di ridurre la portanza e di conseguenza la possibilità di effettuare un'eventuale decollo.
Mentre il successo della R3N accresce sempre più, per la classe Lancia Flaminia invece il destino sembra ormai segnato. Il passaggio di molti piloti alla nuova categoria nazionale e la mancanza di un serio rinnovamento ne sanciscono la definitiva uscita di scena dai programmi federali.

Le gare di fondo
Nel 1973 le più importanti gare di fondo erano state vinte da scafi motorizzati fuoribordo. Rammento, ad esempio, il primo posto assoluto del fuoriclasse Renato Molinari al Raid Pavia-Venezia ottenuto con un catamarano di sua costruzione azionalo da un Mercury fuoribordo 2000 cc In quella occasione era riuscito a spuntarla sul Timossi-B.P.M. 8000 cc classe Entrobordo Corsa R°° di Gino Lupi. Nel 1974 invece, assistiamo, in questa corsa, alla rivincita del racer. Per la prima volta nella sua carriera il plurititolato Antonio Petrobelli si aggiudica il Raid superando di 2 Km/h il precedente limite fatto registrare nel 1971 dal parmense Roberto Brunelli.
Cogliendo questa vittoria nella più prestigiosa e lunga corsa in linea al mondo, Petrobelli che per l'occasione si avvale di un glorioso racer (ex KD) già appartenuto al clan dei Guidotti spinto da un nuovissimo B.P.M. 8000 cc, arricchisce ulteriormente il suo già considerevole albo d'oro. Dietro al vincitore che ottiene una media generale di 166,331 Km/h e si aggiudica pure la Coppa d'Oro Theo Rossi di Montelera, (tratto Isola Serafini-Revere a 174,028 Km/h di media), troviamo Giuseppe Mattioli, Gino Lupi e Giuseppe Colnaghi, tutti alla guida di scafi Entrobordo Corsa; è un netto predominio di queste imbarcazioni che occupano ben dieci posizioni nei primi quindici posti assoluti della graduatoria finale.
Soffermandomi su questa edizione del Raid non posso tralasciare, tra le novità, la partecipazione di Carlo Rasini che per l'occasione abbandona le classi fuoribordistiche e sperimenta un nuovo catamarano entro-fuoribordo costruito dal cantiere Angelo Molinari e azionato da un Mercruiser 6000 cc iscritto nella categoria prototipi.
Con questo complesso Rasini contrasta il vincitore e ottiene il secondo tempo assoluto; tale prestazione di grande rilevanza non gli viene però riconosciuta a causa della caratteristica sperimentale dello scafo.

Dopo la vittoria al Raid, per Petrobelli e il suo Timossi-B.P.M. arriva un'altra importante affermazione nel 6° Trofeo Motonautico Due Ponti, corso sul Po a Boretto; questa gara di fondo, riservata inizialmente ai soli fuoribordo, da un paio di edizioni allarga la partecipazione anche agli entrobordo ed i risultati, come si vede, non tardano a venire.
Organizzata dalla M.B.P. (Motonautica Boretto Po) si svolge su un circuito di 20 Km, situato tra il ponte di Boretto e quello di Guastalla, da ripetere cinque volte, per un totale di 100 Km; col passare degli anni diventerà un'importante classica del calendario, non solo nazionale, e per la sua formula e spettacolarità risulterà anche la più amata da altri club motonautici dislocati lungo il fiume Po. Un'altra corsa di fondo da poco istituita è la Cremona-Ferrara-Cremona; si tratta di una lunga maratona sul Po ideata ed organizzata grazie all'impegno e all'entusiasmo dei due club locali; la M.A.C. (Motonautica Associazione Cremona) e la Società Canottieri Ferrara di Pontelagoscuro.
Questa competizione, aperta a tutte le. classi U.I.M. entrobordo e fuoribordo, Corsa e Sport, già nella prima edizione del 1973 vedeva vincitore, a dispetto dei potenti racer, il comasco Giovanni Pellolio su di un catamarano A.Molinari-Mercury della classe Fuoribordo Corsa ON 2000 cc
Per correttezza è giusto dire che la vittoria è stata agevolata dal ritiro, proprio in prossimità del traguardo, dello sfortunato pilota cremonese Gino Lupi, in gara con un Timossi-B.P.M. 8000 cc. Nella seconda edizione (del 1974) il successo va al mantovano Giuseppe Mattioli che coglie questa importante affermazione dopo il brillante secondo posto assoluto conseguito, sempre con lo stesso scafo Celli-Alfa Romeo della classe R4 2500 cc, al Raid Pavia-Venezia; questi risultati sono un giusto premio alle indubbie qualità d'entrobordista del pilota, ormai specializzato nelle competizioni in linea.

Dopo le gare di fondo disputate sul fiume Po passiamo a quelle svolte sui laghi iniziando a parlare del ‘'4° Giro del Lario" dove Eugenio Molinari rivince a tempo di primato con l'eccezionale media di 184,312 Km/h; Tullio Abbate si classifica secondo a poco meno di due minuti di distacco. Eugenio Molinari che come nel 1973, si affida al suo vincente tre-punti motorizzato B.P.M. iscritto negli Entrobordo Sport oltre 7000 cc, si aggiudica anche il "Giro del Garda".

Nella Centomiglia del Lario si assiste alla rivincita di Tullio Abbate in una gara sicuramente più da ricordare per la lunga serie di ritiri eccellenti (Eugenio Molinari, Annibale Beltrami, Bruno Abbate). Per Tullio Abbate e il suo quattro-punti motorizzato B.P.M. 8000 cc si tratta della quinta vittoria assoluta nella classica comasca.

A conclusione dell'annata sportiva 1974 è giusto ricordare che al Salone Internazionale della Nautica di Genova, presso lo stand della F.I.M., viene presentato il nuovo Entrobordo Corsa della tanto auspicata classe promozionale. Si tratta di uno scafo lungo 4 metri e 50 centimetri, costruito in compensato marino dal cantiere Lucini e Frigerio. Nello specifico, l'esemplare visto al salone, motorizzato con un Fiat 128 1300 cc preparato da Franco Migliavacca e probabilmente destinato al pilota Edmondo Pontremoli, non sarà mai utilizzato in gara.


Stagioni agosistiche entrobordo
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