Stagione agonistica 1985


Virgilio Molinari, estroso e simpatico pilota pavese, riconquista, a tre anni di distanza, il Campionato Italiano degli Entrobordo Corsa 2000 cc a restrizione (dal 1985 non più classificati come R3N ma R2000N). Da questa stagione la R2000N rimane anche l'unica tra le categorie dell'entrobordismo nazionale in lizza per il titolo tricolore e per l'ultima volta il successo arride a un racer.
Sono ormai trascorsi dieci anni da quando il pilota romano Massimo Funaro fece debuttare in questa classe, tra la preoccupazione e lo scetticismo, un catamarano; da allora di "acqua ne è passata parecchia" e nonostante tutto il racer è rimasto, almeno nella R3N, ancora vincente.

Al contrario nella R3 (classe libera internazionale) il catamarano è emerso più frequentemente, vedi i vari titoli conquistati da Renato Molinari, Nicola Mora e Francesco Manfredini. Questi piloti inizialmente avevano utilizzato motori di derivazione automobilistica (Lancia Stratos, Alfa Romeo, B.M.W.), ma in seguito Renato Molinari, Stefano Signoretti e Ettore Cagnani impiegarono blocchi motore di derivazione fuoribordistica (Evinrude e Mercury).
Nella prima uscita stagionale del Campionato Italiano della R2000N all'Idroscalo di Milano il confronto racer-catamarano vede quest'ultimo pagare, in termini di competitività, ancora un certo gap rispetto ai tre-punti di Remigio Telasio e Virgilio Molinari.
Il campionato, salvo qualche buona prestazione fornita dai catamarani di Mauro Danini e Adriano Muggiati (quest'ultimo al debutto su questi scafi riesce a vincere qualche prova), vive sull'entu- siasmante duello fornito dai sopraccitati raceristi. Tra le barche nuove viste nella R2000N, oltre ai catamarani costruiti da Renato Molinari per Pecci e Muggiati, troviamo un classico tre-punti portato in gara da Franco Michelini e un interessante quattro-punti a guida avanzata condotto da Rinaldo Marcandalli. Entrambi questi scafi sono firmati dal cantiere Lucini.


Le gare di fondo
E' praticamente scontato l'esito finale del 45° Raid Pavia-Venezia che ritrova sugli scudi Antonio Pelrobelli vincitore assoluto con il suo Celli-B.P.M. alla media di 187,730 Km/h e con un tempo di 1h 59' 32", (vince anche la Coppa Theo Rossi di Montelera per aver percorso il tratto Pontelagoscuro-Voltagrimana a 172,486 Km/h di media). Dietro al vincitore si classificano Carlo Bodega, alla guida di un catamarano Renato Molinari-Kiekhaefer e al sorprendente Luigi Zarantonello (al rientro dopo alcune stagioni di assenza dalle competizioni) con un piccolo racer iscritto nella Entrobordo Corsa R2 1500 cc

Dopo il Raid, Petrobelli si ripete aggiudicandosi il Trofeo Due Ponti a Boretto, dimostrando alla sempre più agguerrita concorrenza, quanto sia difficile riuscire a strappargli la leadership nelle gare di fondo.

Degna di citazione anche la performance realizzata da Carlo Bodega alla 36° edizione della Centomiglia del Lario. Il pilota bergamasco, alla guida di un catamarano costruito da Renato Molinari azionato da un Chevrolet biturbo 7000 cc si impone ottenendo una favolosa media record (154,068 Km/h) che frantuma quella precedente di Giuseppe Todeschini.


Il secondo record classe diesel di Carlo Bonomi
Nel 1985 vengono stabiliti altri nuovi primati mondiali di velocità in campo entrobordistico.
E' impensabile credere che l'AIFO, ovvero la più importante casa motoristica nazionale del settore diesel (e nell'orbita FIAT), si rassegnasse a vedere altre ditte concorrenti raggiungere indisturbate nuovi record velocistici. Difatti la dirigenza rompe il "muro di silenzio" regnante sino ad allora e decide che è giunta l'ora di riappropriarsi del prestigioso traguardo.
I diversi primati stabiliti in ordine di tempo da Buzzi in veste di pilota-costruttore con i motori V.M. e per ultimo quello stabilito da Bonomi con l'Isotta Fraschini (sempre su di uno scafo di Buzzi), inducono i vertici dell'AIFO a proporre proprio al "nemico" un accordo, sia per il settore Off-Shore, dove si prevede di utilizzare il 5900 cc. che per In-Shore, con il chiaro scopo di riprendersi il sopraccitato record.
Così Fabio Buzzi si lega all'AIFO: in breve tempo appronta un nuovo tre-punti e, come sempre, affida la preparazione motoristica a Romeo Ferraris che sviluppa il biturbo AIFO-8061 SRM (5861 cc) ricavandone una "belva" da 620 HP. Poiché Buzzi per vari motivi è costretto a rinunciare personalmente al tentativo chiama nuovamente in causa Carlo Bonomi e lo convince avvalendosi anche dell'opera persuasiva attuata dall'AIFO stessa.
Bonomi, con il nuovo scafo battezzato "Iveco World Leader" inizia ad attaccare (nel 1984) il suo primato, ma una sfilza di inconvenienti meccanici bloccano ogni serio tentativo e costringono il team a ritornare in officina.
Il pilota è molto nervoso in quanto, in cuor suo, vorrebbe già aver battuto il precedente record con Isotta Fraschini, ma il nuovo tentativo è rimandato all'anno successivo. Dopo un inverno passato a migliorare il propulsore e lo scafo si arriva al 5 aprile 1985, ovvero al giorno in cui, sulla base misurata di Moregallo (sul Lago di Lecco), Bonomi batte se stesso e porta a 218 Km/h il nuovo limite della categoria diesel.
Naturalmente la gioia della mitica triade (Buzzi, Ferraris, Bonomi) è fortemente condivisa dall'entourage IVECO, nuovamente in possesso dell'agoniato record.


Il record classe R°° di Annibale Beltrami
Sul finire dell'annata (14 e 15 novembre), anche il pilota pavese Annibale Beltrami fa parlare di sè. Il portacolori del Team Total-Personal Car, scende in acqua sulla base di Sarnico con il suo quattro-punti del cantiere Eugenio Molinari, un complesso vecchio di alcuni anni motorizzato con un B.P.M. Vulcano (7982,78 cc) che eroga una potenza di 730 HP ad un regime di circa 5500 giri/minuto e stabilisce il nuovo primato mondiale di velocità per la Entrobordo Corsa Illimitata (R°°). Beltrami che dieci anni prima e con il medesimo scafo, stabiliva, per questa stessa classe, il primato con 207,260 Km/h ora, grazie ad eccellenti passaggi sia nel tratto ascendente che discendente, lo innalza, facendo segnare la media delle medie di 217,393 Km/h.

Purtroppo nel 1985 alcuni lutti colpiscono il mondo della motonautica. Sulle acque del Lago di Garda a Peschiera, durante una gara riservata agli entrobordo della classe Turismo Veloce Nazionale, il pilota Carlo Casiroli si rovescia con il suo scafo riportando conseguenze letali. Casiroli, grintoso e professionale, era da poco approdato alla motonautica specializzandosi nelle gare di fondo dove partecipava soprattutto con scafi monocarena delle classi TVN e saltuariamente anche con un racer 2000 cc.

Dopo una breve e grave malattia scompare uno dei più grandi entrobordisti italiani: Leopoldo Casanova.
La perdita "dell'asso del Po", così era chiamato dai suoi sostenitori, lascia un vuoto incolmabile, soprattutto in chi ne apprezzava l'innata classe e la passione per la velocità. Queste doti gli avevano permesso di stabilire primati mondiali e di conseguire titoli nazionali ed internazionali e prestigiose vittorie nelle più importanti gare di fondo.

Per concludere quest'anno nero occorre ricordare che le cronache dell'epoca riportano la notizia dell'improvviso e scioccante suicidio di Giuseppe Todeschini.


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