Stagione agonistica 1949


Il 7 marzo 1949 il pilota milanese Carlo Leto di Priolo migliora con Km/h 139,164 sulle acque dell'Idroscalo ambrosiano il precedente record mondiale di velocità detenuto da Achille Castoldi nella classe racers da 450 chili.

Dopo 2 mesi Castoldi si riprende, sempre all'Idroscalo, il primato di velocità sul chilometro lanciato della suddetta classe con Km/h 151,923. Castoldi dispone nella circostanza di un nuovo scafo dei cantieri Picchiotti "Arno V" dotato di motore Alfa Romeo 158 8 cilindri 1500 cc con compressore Root a doppio stadio.
Quest'ultima impresa fa di Castoldi il motonauta italiano più veloce sull'acqua, prima di lui a tenere alti i colori nazionali era Guido Cattaneo e il suo mitico "Asso" che fece registrare ad Arona (Lago Maggiore) sul chilometro lanciato la media di Km/h 150,630.

Nel deccennio quaranta, negli Stati Uniti, le classi entrobordistiche seguono lo sviluppo di una carena dalle caratteristiche rivoluzionarie inventata dagli americani Adolph e Arno Apel: il tre punti.
Questo nuovo tipo di scafo era già stato pensato nel 1936, ma poi di fatto venne introdotto nelle corse americane solo dal 1944.
I primi tre punti però navigano con la poppa appoggiata sull'acqua lascando completamente immersi l'albero di trasmissione, l'elica e il timone con evidenti problemi di resistenza all'avanzamento.

Nel 1949 il pilota di Los Angeles, Robert Bogie, partecipa alle gare italiane di Trieste e campione con un tre punti del cantiere Campbell motorizzato con un Ford V8.
L'innovativo scafo battezzato "Blitz III" ha la particolarità di sfruttare l'elica come punto di appoggio posteriore: la stessa, trovandosi a lavorare semi immersa, conferisce allo scafo un assetto praticamente orizzontale ed un considerevole aumento della velocità.
Una delle caratteristiche di questa importante soluzione tecnica è la spettacolare scia d'acqua che lo scafo porta dietro di sè: la cosa ovviamente non sfugge certo agli esterrefatti tecnici e piloti italiani che da quel momento cominciano una frenetica serie di esperimenti, guidati in particolare dal grande campione Ezio Selva e dai costruttori Guido Abbate e Carlo Timossi.
Gli studi vengono concentrati sull'elica e sul suo particolare disegno e nel breve tempo vengono realizzati nuovi scafi con carena a tre punti ed i risultati come vedremo non tarderanno ad arrivare.

Dagli anni '50 ha inizio il periodo d'oro della motonautica italiana che vede altri eccezionali ardimentosi raceristi "infiammare" con le loro vittorie le acque di tutto i mondo aggiudicandosi competizioni uniche nella loro storia e raggiungendo ulteriori nuovi primati di velocità.

Inoltre, con la nascita di nuove categorie entrobordistiche e dei relativi campionati, ritenendolo sport motonautico degno di considerazione, anche l'impegno delle case automobilistiche nazionali, già fornitrici di propulsori per uso motonautico, va ad aumentare: su tutte Ferrari, Maserati, Alfa Romeo.


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