Stagione agonistica 1950


Il pilota bresciano Ferruccio Casinghini dopo gli ottimi risultati ottenuti negli entrobordo sport 1500 cc sia come vincitore del titolo tricolore 1949 nonché primatista mondiale di velocità a Gardone con Km/h 84,081 stabilisce nel 1950 sulle acque dell'Idroscalo di Milano, sempre nella medesima classe, altri 2 nuovi record di velocità.
Dopo una serie di 10 lanci sulla base cronometrata, Casinghini (portacolori del club motonautico Gabriele D'Annunzio il cui sodalizio è diretto dal campione Antonio Passarin) oltre che migliorare il suo precedente limite, attacca anche quello detenuto dall'americano Cooper nella classe 91" così chiamata nel regolamento A.P.B.A. e corrispondente alla nostra 1500 cc sport.
La media delle medie dei passaggi di Casinghini nei rettilinei ascendente e discendente riporta un 108,437 che oltre a frantumare il proprio record dell'anno precedente, gli consente di impossessarsi anche di quello A.P.B.A. di Cooper per soli 4 chilometri.
Per questa impresa Casinghini utilizza uno scafo Xylon-Cranchi a Redan battezzato con il nome San Michele III, azionato da un motore B.P.M. 1500ss a tre carburatori uscito dalle officine meccaniche milanesi di Botta e Puricelli, due grandi tecnici già realizzatori del più potente 2500 ss.
Chiaramente può anche far sorridere la prestazione conseguita da Casinghini, ma nel 1950 realizzare tale media con un propulsore di serie non sovralimentato è oggettivamente un traguardo importante. A chiudere un'annata di successo, Casinghini ipoteca anche il tricolore 1500 ss sport.

Organizzato dalla M.A.M. (Motonautica Associazione Milano) nel 1950 ritorna dopo 11 anni la Milano-Abbiategrasso, giunta alla quarta edizione che nella fattispecie resterà un fatto isolato poiché dal 1951 questa gara "a cronometro" non verrà più riproposta.
Per la cronaca la terza edizione del 1939 vide vincitore Antonio Passarin a bordo del "Mariella" spinto da un Alfa Romeo di 3600 cc con compressore, alla media di Km/h 109.
Il numeroso ed entusiasta pubblico assiste fin dalla partenza prevista nella darsena di Porta Ticinese alle varie fasi della corsa lungo i suoi 20 chilometri accalcandosi e creando un cordone lungo gli argini e sui ponti sovrastanti il naviglio milanese.
Dodici i partenti tra i quali spiccano alcuni nomi di futuri protagonisti della scena internazionale dell'entrobordismo degli anni '50. Il comasco Mario Verga e il milanese Ezio Selva, entrambi con nuovi tre punti Abbate-B.P.M. 2600ss (sport) di 152 HP, scafi ispirati per le linee d'acqua al "Blitz III" dell'americano Bogie.

A Verga e Selva si aggiunge Gianfranco Castglioni, altro pilota locale, iscritto però come unico concorrente tra i racers 450 chili con uno scafo Queroni mosso da un obsoleto B.P.M. 1500 cc con compressore.
Tra i nomi più accreditati alla vittoria assoluta, notiamo l'assenza di Achille Castoldi; con una prova di grande spessore "Il Moschettiere" di Ezio Selva si aggiudica la vittoria registrando l'elevata media oraria di Km 117,172 in un tempo di 10'15" migliorando di otto chilometri il precedente successo di Passan.
Dietro al vincitore si classifica uno sfortunato Mario Verga vittima, dopo una brillante partenza del suo "Balbianello", della rottura dell'elica causa un legno e relegandolo a 1'27" da Selva.

Verga comunque durante l'annata ha modo di gioire per il titolo tricolore conquistato nella classe entrobordo 2800 cc oltre alla vittoria nel Trofeo Campari e a successi in varie gare nazionali, tra le quali l'importante Riunione motonautica di Torino.


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