Stagione agonistica 1957


L'anno di Ezio Selva
Anche nel 1957 la M.I.L.A. di Como organizza a Campione d'Italia, sulle acque del Ceresio, il campionato mondiale riservato ai bolidi della classe KD 800 kg: massimo alloro in campo entrobordistico. Ezio Selva, già detentore del titolo mondiale della categoria, si presenta con il nuovo Moschettiere: uno splendido 3 punti di nuova concezione del cantiere Timossi spinto dal potente 8 cilindri Alfa Romeo 159.
Nel mondiale campionese, lo schieramento delle forze in campo è limitato ad otto concorrenti, di cui la metà stranieri. Agli italiani, Selva, Liborio e Flavio Guidotti, e Nando Dall'Orto, si contrappongono i francesi Louis Delacour e Maurice Bauchet, l'inglese Norman Bukley (fresco primatista della classe racers 1200 Kg) ed il tedesco Christoph Von Mayemburg.
Al razzo di partenza della prima delle tre manche il francese Delacour, disponendo come il connazionale Bauchet, di un datato e poco competitivo motore B.P.M. da 2800 cc sul suo scafo, si ritrova in avaria compromettendo da subito la sua partecipazione al campionato. Fin dai primi giri della prima manche si ha la netta sensazione che questi Ezio Selva e di Flavio Guidotti siano i più accreditati ad aggiudicarsi la vittoria finale, considerata la superiorità esibita dai loro mezzi. Ezio Selva, portandosi da subito al comando, deve guardarsi dai sempre più incalzanti attacchi sferrati da Flavio Guidotti che, per la troppa irruenza, incappa in un avventuroso imprevisto: nell'affrontare troppo velocemente una virata il suo scafo si intraversa e Guidotti viene espulso violentemente dall'abitacolo del suo Timossi-Maserati. Fortunatamente l'impatto con l'acqua non ha arrecato alcun danno fisico al pilota. Lo scafo viene investito dal violento turbinio dell'acqua senza, però, rovesciarsi: così il pilota si avvicina a nuoto e se ne rimpossessa, ma non riesce purtroppo a farlo ripartire. Perciò, oltre alla manche persa, per Guidotti è compromesso irrimediabilmente anche il campionato. Ezio selva, velocissimo, passa vincitore sotto la bandiera a scacchi, a seguire Liborio Guidotti, Von Mayemburg, Dell'Orto e, più distaccati, Bukley e Bauchet: quest'ultimo, addirittura, doppiato e fuori tempo massimo.
Nella seconda manche Von Mayemburg non si presenta in acqua, mentre Flavio Guidotti, rientrato nuovamente in lizza, con una partenza magistrale(a conferma che buon sangue non mente, fa sua la gara, con Ezio Selva al secondo posto, attento più che mai a gestire la situazione. Al terzo posto troviamo Liborio Guidotti, mentre, al quarto, si posizione Dell'Orto: quest'ultimo dimostra il suo valore, già ben espresso nelle più piccole cilindrate fuoribordistiche, anche nella classe KD 800 kg. Fanalino di coda della gara è il francese Bauchet, mentre Bukley si ritira.
A Flavio Guidotti viene conteggiato lo stesso tempo di Ezio Selva, vincitore, con sei minuti in più, della prima manche: in pratica, considerando che la classifica finale si basa sulla somma dei tempi, per Guidotti non vi è nessuna speranza di conquistare la vittoria finale.
La terza e conclusiva manche offre un grande spettacolo, come se da questo dipendesse l'esito del campionato: Ezio Selva dà sfogo ai cavalli del suo potentissimo Alfa Romeo aggiudicandosi la prova davanti a Flavio Guidotti che paga un calo di velocità del suo Maserati, troppo "spremuto" nel tentativo di tener testa al bolide rosso del vincitore. Nella scia di questi protagonisti, troviamo classificati Liborio Guidotti e Dell'Orto, i quali, comunque, vanno elogiati per avere ben figurato pur con mezzi nettamente inferiori. A chiudere, gli inesistenti Bukley e Bauchet.

Ezio Selva, ormai leader indiscusso della KD 800 kg, oltre al mondiale, completa la sua annata memorabile con il titolo continentale della 500 chili (erede della 2200 cc) ad Aix Le Bains e si aggiudica anche il tricolore dei racers da 2500 cc. L'emozione più bella, però, Eezio Selva la vive sempre a Campione quando, nel giorno del suo successo mondiale, assiste alla prima vittoria del figlio diciottenne Luciano che è al suo debutto nella classe 2500 cc a restrizione: egli riesce a conquistare il primo posto davanti a nomi del calibro di Dino Celli, Castglioni, Maderna e Scarpa, offrendo un saggio del suo innato talento ereditato dal padre.

Nel dicembre dello stesso anno, a Miami, Ezio Selva ritenta l'esperienza della Orange Bowl Regatta, la più importante competizione americana riservata ai racers classe 7 litri. Per il nostro campionissimo si tratta di una tappa praticamente obbligata, anzi, lui stesso la definisce come un "impegno d'onore" il prendervi parte e che nelle sue intenzioni questa dovrebbe essere l'ultima gara della sua strepitosa carriera, prima di passare al figlio Luciano la sua passione per lo sport motonautico. L'Orange Bowl Regatta si disputa in tre heats di 15 miglia ciascuno (circa 25 km). Per il nostro pilota è il terzo tentativo di inseguire la prestigiosa affermazione.
Nel primo heat, Selva non ha molta fortuna: complice una partenza non ottimale è costretto a rimontare lottando tra i potenti e più grossi scafi degli americani. Alla fine riesce con grande classe e temperamento a terminare secondo, dietro il vincitore George Byers. Osservando il comportamento dello scafo Timossi-Alfa Romeo di Ezio Selva si ha l'impressione che, nell'assetto delicatissimo raggiunto dal Moschettiere, costantemente librato in aria, ci sia qualcosa di magico: la sua superiorità è netta, ma anche preoccupante.
Nel secondo heat al comando troviamo nuovamente Byers, ma questi, essendo scattato in anticipo, viene squalificato dalla giuria che, però, non lo ferma. Ezio Selva, in seconda posizione, continua ad inseguirlo pur non conoscendo l'irregolarità della sua partenza. Il suo scafo è lanciato ad oltre 200 km/h, ma, a gara praticamente vinta, avviene la tragedia. Il Moschettiere urta un'onda anomala, si impenna e dopo alcuni istanti, con la prua per aria e la poppa a sfiorare l'acqua, ricade violentemente in un ribollire di spruzzi: per il grande campione, purtroppo, è la fine. Fra oltre 25.000 spettatori presenti si percepisce la gravità dell'accaduto. La gara viene sospesa e il giorno successivo, allo stadio, i 75.000 spettatori presenti ad una partita di calcio gli riservano un minuto di silenzio per onorare la sua memoria.

Una carriera, quella di Ezio Selva, terminata tragicamente dopo aver mietuto fior di allori, nonostante questo fuoriclasse dell'entrobordismo sia arrivato piuttosto tardi nel circuito dello sport motonautico. Si può convenire che, nel suo animo, Selva avesse sempre avuto passione per gli sport acquatici: egli si cimentò, infatti, nella specialità dei tuffi dal trampolino. Nel 1921 fu, insieme ai connazionali Cozzi e Cangiullo, tra i più importanti esponenti in questa disciplina conquistando il titolo italiano. Successivamente venne inserito nella squadra azzurra nella spedizione ai giochi olimpici di Amsterdam del 1922, dove onorò la bandiera tricolore. In seguito ad un incidente fu obbligato ad abbandonare i "voli" dai trampolini di 10 metri e più. Inoltre, prima di approdare, nel 1949, alle corse motonautiche, fece anche alcune gare di canottaggio.


Il Raid Pavia-Venezia

Tris di vittorie con l'ennesima affermazione di Augusto Cometti, in gara con la sorella Camilla, nella diciassettesima edizione del Raid Pavia-Venezia, in cui vengono abbattuti tutti i primati dell'ormai tradizionale corsa.
I fratelli Cometti, realizzando la media di 137,474 km/h che per l'epoca è definita straordinaria, portano al successo assoluto, per la prima volta al Raid, un tre punti del cantiere Timossi motorizzato B.M.P. Atlantic Super 255 di 5200 cc, della classe C4 entrobordo corsa 800 kg.
Nella classifica finale, ad occupare le prime posizioni, dietro ai Cometti, troviamo altri racers come il Timossi-Maserati di 2500 cc iscritto nella classe C3 500 kg dello sfortunato Comm. Renzo Rivolta. Questo pilota, dopo un inizio velocissimo che gli vale l'aggiudicazione della Coppa d'Oro Theo Rossi di Montelera per l'elevata media di km 162,544 nel tratto cronometrato Piacenza-Cremona, subisce un'avaria allo scafo. Dopo aver perso oltre 40 minuti Rivolta, grazie all'esperienza del suo navigatore, "il fido Molli", porta comunque a termine la faticosa gara, anche se la media risulta penalizzata: essa risulta comunque migliore, anche se di poco, rispetto a quella registrata dall'equipaggio Monzino-Allone con l'Abbate-Ferrari della classe C4 800 kg, terzi classificati.
Da segnalare, la significativa prova di Cesare Maderna che, a bordo di un racer Timossi-B.P.M. della classe C2 350 kg, ottiene, in graduatoria assoluta, la quarta posizione.


Stagioni agosistiche entrobordo
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